I 5 font più amati dai designer
Scegliere un font non è una cosa semplice
La scelta del font per un grafico rappresenta una vera e propria sfida per la realizzazione di un lavoro, e allora, quali sono i font preferiti dai vari designer?
Il web ci offre una moltitudine di siti che ci consigliano i migliori 100 font da scaricare ed utilizzare, ma non rappresentano l’elite dei font bensì dei contenitori nel quale il designer più bravo è in grado di cogliere il carattere giusto per quella tipologia di lavoro.
Vista la massiccia proliferazione di caratteri tipografici sul mercato, solo pochi di essi hanno resistito alla prova del tempo per decenni (persino secoli), rimanendo ancora oggi fra le scelte preferite dai designers di tutto il mondo.
Ma quali sono i caratteri tipografici che hanno un posto speciale nel cuore di tutti i graphic designer?
Ne abbiamo selezionati 5:
“Che font sarà?” ”Mah, secondo me è l’Helvetica!”
La vediamo ovunque, sui logotipi e sui siti web, sui cartelli stradali, sui prodotti del supermercato e su tutti i prodotti storici e di uso quotidiano che riusciamo a ricordare. Siamo circondati dall’Helvetica!
Tutto inizia nel 1957 quando Eduard Hoffmann, il direttore della fonderia Haas di Münchenstein, incaricò il signor Max Miedinger, un impiegato freelance, di pensare ad un set di caratteri sans serif per una nuova linea tipografica.
La nascita di questo font fu dovuta all’improvvisa crisi dell’azienda di Hoffmann, che per salvarla dalla concorrenza tentò di lanciare un nuovo lettering per il nome della sua fonderia. Il set prese il nome di Helvetica (derivato da Helvetia, Svizzera in latino).
Il successo fu planetario: L’Helvetica risultava un font semplice, senza grazie, facilmente leggibile ma al tempo stesso stiloso e molto incisivo; introdotto in un momento storico particolarmente propizio alle nuove idee (il lettering era in piena rivoluzione), fu scelto da molte agenzie pubblicitarie ansiose di sfoggiarlo con i loro migliori clienti; fu così che in breve tempo l’Helvetica cominciò ad apparire nei corporate brand, nelle stampe d’arte, nella segnaletica, nelle video-clip ed in altri innumerevoli campi della comunicazione visiva.
Fu la Apple, nel 1984, a consacrare definitivamente l’Helvetica come “font più trend” di tutti i tempi, inserendolo tra i caratteri di sistema Macintosh, permettendone la diffusione anche nel mondo della grafica digitale.
Morale della favola, Helvetica ha una personalità decisa: fa bella figura anche da solo, e, se usato in abbinata con fotografia o illustrazione non intacca, è fashion, semplice e minimal, ma allo stesso tempo originale.
L’Helvetica è in ogni dove, helvetica è per sempre!
Helvetica significa successo garantito, sia con i clienti che con il pubblico ed è forse per questo che ha finito per essere la scelta di default per qualsiasi grafico indeciso.
Oggi Helvetica è usato da infiniti brand. Solo per citarne alcuni, lo riconosciamo in marchi di società come BMW, Epson, Fendi, Jeep, Kawasaki, Ducati, Lufthansa, Nestlé, Panasonic, LG, Sisley, Scotch, Skype, Toyota e tanti altri.
“Regolarità, nitidezza, buon gusto e bellezza: le quattro virtù essenziali viste da Giambattista Bodoni”
Giambattista Bodoni, appunto, uno dei personaggi più importanti della tipografia italiana, colui che dettò le basi per la creazione dei “caratteri moderni”, progettando e realizzando l’omonimo font Bodoni.
Giambattista fu stampatore, tipografo e direttore della Tipografia Reale di Parma. Nel 1788 venne pubblicata la sua opera più importante, il Manuale Tipografico, dove erano elencate le 4 caratteristiche di un buon font: regolarità, nitidezza (leggibilità), buon gusto (sobrietà) e bellezza.
Un carattere destinato a rivoluzionare la comunità tipografica a causa del suo evidente contrasto tra le linee spesse e sottili, differenziandosi nettamente dai cosiddetti tipi “oldstyle” o rinascimentali.
Questo font ancora oggi riesce a risultare moderno per le sue caratteristiche uniche; le sue stampe e i suoi disegni sono considerati, ancora oggi, tra i più raffinati ed eleganti mai realizzati.
Del font Bodoni sono presenti moltissime varianti, che fanno di esso un carattere dalla definizione non rigida, e che, a seconda delle proporzioni, degli spessori e del contrasto più o meno forte tra aste verticali ed orizzontali, vengono utilizzate in diversi prodotti.
Numerosi sono i brand che hanno fondato su questo carattere la loro brand identity: Vogue, Lancia, Valentino, Calvin Klein…
“Il “nonno” dei sans-serif geometrici, usato anche nello spazio, è ancora oggi utilizzato per re-brands tendenti al minimalismo.”
Il Futura è un carattere tipografico prodotto dal 1928, progettato dal tipografo e grafico tedesco Paul Renner; considerato il capostipite dei fonts “sans serif” è basato sulle tre forme geometriche più semplici ovvero cerchio, quadrato e triangolo.
Il font è entrato nella storia anche perché la targa lasciata sulla luna nel luglio del 1969 dopo il primo allunaggio, era incisa proprio con questo carattere.
Chi lo sà! Forse il nome evocativo ha ispirato la scelta del carattere al di là delle sue qualità tipografiche…
Anche il Futura è uno di quei font ritenuti “immortali” ed è sicuramente tra i font preferiti dai grafici.
È un carattere statuario, pulito ed elegante. Nel corso degli ultimi 80 anni è stato usato costantemente per innumerevoli progetti grafici, ad esempio l’immagine coordinata della Volkswagen, o della casa di moda Dolce&Gabbana…
Il carattere dell’editoria per eccellenza. Avete notato che in Italia la maggior parte dei libri è in Garamond?
Il Garamond è senza dubbio uno dei font più antichi ancora ampiamente utilizzato al giorno d’oggi, soprattutto nel mondo della tipografia.
Si stima che sia stato creato intorno al 1530 in Francia, dal tipografo francese Claude Garamond, per poi essere rimaneggiato nel 1958 dal tipografo bolognese Francesco Simoncini.
Dal Garamond sono derivate numerosi varianti (è forse il carattere tipografico più copiato al mondo), tra le quali la più conosciuta è il Simoncini Garamond, il carattere che Giulio Einaudi commissionò, appunto, al bolognese Francesco Simoncini nel 1958 per rinnovare l’aspetto dei suoi libri.
Nel corso del tempo molte altre case editrici hanno ripreso questo carattere, tant’è vero che oggi gran parte dei libri pubblicati in Italia sono composti proprio in Simoncini Garamond.
Negli anni Ottanta, con l’avvento dei primi computer, la APPLE scelse come carattere ufficiale l’ITC Garamond, e poco dopo, con l’arrivo di Pagemaker, fece la sua comparsa l’Adobe Garamond.
Il contrasto limitato tra aste verticali e orizzontali, la forma concava delle grazie e l’asse obliquo in certe lettere, lo rendono un carattere elegante, delicato, da sempre apprezzato anche dai grafici e, non ultimi, dai lettori.
Tale è il suo fascino senza tempo che Garamond è ancora ampiamente usato oggi, sia per la sua ottima leggibilità nei libri (tutti i libri di Harry Potter) che come logo per artisti del calibro di “Abercrombie & Fitch”.
Dalle strade di New York alla Casa Bianca, un giovane font che ha iniziato la sua invasione globale dopo esser stato utilizzato nientemeno che da Obama durante la sua vittoriosa campagna presidenziale nel 2008…
Il Gotham nasce nel 2000 dalla grande passione del designer di font Tobias Frere-Jones il quale venne incaricato dalla rivista GQ di creare un nuovo font fresco e virile da utilizzare nelle sue pubblicazioni.
Frere-Jones prese ispirazione dalle vecchie insegne cittadine, e in particolar modo da quella presente all’entrata del New York Port Authority Bus Terminal. Raccolse più di 3600 scatti fotografici per catturare quei caratteri che ormai andavano usurandosi sotto l’insidia del tempo.
Quelle insegne furono un ottimo punto di partenza che permise a Frere-Jones di dar vita a quello che, in pochi anni, sarebbe diventato uno dei font più famosi al mondo. Inizialmente erano circa 40 le varietà disponibili di Gotham, da thin a ultra, mentre oggi sono addirittura 66.
Due anni dopo la sua creazione, nel 2002, la licenza d’uso esclusiva di GQ scadde, e il Gotham iniziò a essere utilizzato su riviste, poster e in campagne pubblicitarie famose in tutto il mondo, come quella della Coca-Cola.
Il font di Barack Obama
È nel 2008 che il successo di Gotham sale ai massimi livelli, grazie al suo essere deciso, moderno e affascinante, diventa il carattere che definisce la campagna politica di Barack Obama.
Facile ricordare i manifesti della campagna con gli slogan “YES, WE CAN”, “HOPE” e “CHANGE”: tutti scritti rigorosamente in Gotham.
Durante la campagna, a differenza di altri candidati, il futuro presidente non utilizzò altri font al di fuori di questo, arrivando così a identificare il Gotham come il carattere di Obama. Un carattere che è riuscito a sottolineare l’idea di modernità e onestà in cui credeva fortemente colui che sarebbe a breve divenuto il presidente degli Stati Uniti.
Con il passare degli anni il Gotham non ha perso popolarità, anzi, è diventato uno dei font preferiti dai designer di tutto il mondo, grazie alla sua capacità di essere estremamente versatile.
Viene impiegato sempre di più in ogni settore.
Ad esempio nel redesign del logo di Discovery Channel, o nella locandina del film “Gran Torino” di Clint Eastwood e per quella della serie televisiva The O.C.
È stato utilizzato anche per la pietra della Freedom Tower a Ground Zero, in ricordo delle vittime dell’11 settembre.
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